Mastoplastica Additiva
La mastoplastica additiva è l’intervento di chirurgia estetica finalizzato ad aumentare il volume del seno, utilizzando protesi in gel di silicone di ultima generazione. E’ senza alcun dubbio uno degli interventi estetici più richiesti dalle donne e per garantirsi il massimo della professionalità e della sicurezza è bene rivolgersi ad un centro di chirurgia plastica accreditato e professionale.
In cosa consiste l’intervento di mastoplastica additiva?
L’intervento ha come fine non solo l’ingrandimento del seno tramite l’inserimento di protesi mammarie in gel di silicone biocompatibili e l’aumento di volume delle mammelle, ma anche il miglioramento estetico della forma e delle proporzioni della parte del corpo che è il simbolo della femminilità. L’intervento di mastoplastica additiva a Roma viene eseguito in regime di day hospital e dura tra 60 e 90 minuti.
Le indicazioni per l’intervento di mastoplastica additiva sono:
- seno piccolo – ipotrofia mammaria
- perdita di volume o della tonicità del seno, a seguito di gravidanze, allattamento o dimagrimenti
- svuotamento accompagnato da un leggero rilassamento del seno, ptosi, a causa di un improvviso e rapido dimagrimento, dopo la gravidanza, l’allattamento o a causa dell’invecchiamento
- seno dal volume molto diverso uno dall’altro, quindi asimmetria mammaria, mammelle dalla forma o proporzioni non soddisfacenti (in tal caso si parla di mastoplastica correttiva)
- disagio
L’intervento di ingrandimento del seno non impedisce di allattare al seno, quindi puoi operarti anche se non hai ancora avuto figli.
In Althea Biomedica offriamo una prima visita gratuita a tutte le donne che stanno pensando di fare una mastoplastica additiva a Roma. Durante questo primo consulto il chirurgo analizzerà le aspettative e le possibilità del risultato e deciderà quali tecniche utilizzare. Le varie opzioni sono:
- Mastoplastica dual-plane
E’ una soluzione d’avanguardia per garantire un risultato naturale e duraturo: le protesi vengono posizionate dietro il muscolo pettorale solo parzialmente e il risultato è un seno nuovo estremamente naturale, sodo e ben arrotondato.
- Mastoplastica retromuscolare
la protesi mammaria viene inserita dietro al grande pettorale, è una tecnica preferenziale in caso di tessuto mammario e sottocutaneo che ha uno spessore molto ridotto, così l’aspetto del seno è molto più naturale e non sono visibili i margini delle protesi sul décolleté.
- Mastoplastica retroghiandolare
è la classica mastoplastica additiva che prevede il posizionamento della protesi dietro la ghiandola. Non è indicata per chi è molto magra perché l’assenza di pannicolo adiposo può rendere visibili i margini delle protesi e può aumentare il rischio dell’effetto scalino o effetto “double bubble”, il doppio profilo curvo formato da seno nuovo e seno vecchio.
Mastoplastica Riduttiva
L’intervento di riduzione del volume del seno, ottenuto mediante la mastoplastica riduttiva, è un intervento di chirurgia plastica ed estetica che consente di ridurre le dimensioni di un seno troppo voluminoso e cadente o di correggere un’asimmetria mammaria. La mastoplastica riduttiva permette, inoltre, di eliminare i disturbi collegati all’eccessivo volume del seno quali: dolore alla schiena, alla regione cervicale, lombare e alla regione mammaria, cefalee, problemi di respirazione, dermatiti e ulcerazioni in corrispondenza delle spalline del reggiseno e nella piega sottomammaria, nonché problemi estetici e psicologici conseguenti alle limitazioni che un seno troppo grande può comportare nella scelta dell’abbigliamento, nello svolgimento di un’attività sportiva, nella vita sessuale o nella sfera sociale di una donna.
Perché ridurre il seno?
La presenza di un seno molto grande (ipertrofia) e cadente (ptosi mammaria) può dipendere da fattori genetici, dalla recettività ormonale del tessuto mammario o dall’eccessivo aumento di peso. Le ipertrofie mammarie sono classificabili secondo Regnault e Hetter, Canada, in tre diversi gradi (lieve, moderata e severa) a seconda del volume del seno da asportare (fino a 200 cc., fra 200 e 500 cc, fra 500 e 800 cc.) o in base al grado di rilassamento della mammella e alla posizione del complesso areola-capezzolo rispetto al solco sottomammario.
Quando il volume del seno da rimuovere supera gli 800 cc. si parla di gigantomastia, un’ipertrofia mammaria di notevoli dimensioni associata, generalmente, ad alterazioni patologiche della ghiandola e dei tessuti di sostegno. Il trattamento chirurgico della ipertrofia mammaria consiste nell’escissione del tessuto mammario in esubero, nella plicatura della ghiandola con fissaggio in una posizione più alta e nella ricollocazione del complesso areola-capezzolo in una posizione superiore. La mastoplastica riduttiva è un intervento relativamente complesso che dà generalmente ottimi risultati.